Avete notato come ultimamente sia scoppiata in rete una passione per la fotografia? O meglio, forse questa passione è sempre esistita, ma mai come oggi è condivisa quotidianamente da migliaia di “fan”. Un esempio: ho sempre saputo quanto mio cugino amasse documentare ogni viaggio, ogni evento, ogni occasione, ogni membro della famiglia… ma grazie ai social network oggi sono costantemente informato sulla sua produzione artistica. E questa regola vale per tutti: esperti, principianti, appassionati, professionisti. Ognuno ha la possibilità di pubblicare e condividere i propri scatti fotografici e, addirittura, raccogliere commenti e giudizi. Se poi l’immagine cattura l’attenzione, verrà pubblicata da altri e sarà divulgata con il sistema del passaparola virtuale (mi piace, la pubblico/condivido, quindi la divulgo). Fino a qualche anno fa invece, la fotografia era rigidamente suddivisa in “fotografia d’autore” e “diapositive delle vacanze” mentre ora chiaramente non è più così. Sono venuti alla luce molti bravi fotografi, davvero inaspettati, che riescono a produrre belle immagini anche durante una vacanza in comitiva. Per contro, rimane una larga fetta di autori per i quali il piacere più grande è produrre album qualsiasi e intasare le bacheche, prima ancora di farsi domande sulla qualità del materiale prodotto. Ma la rete, si sa, è davvero democratica. Dà spazio a tutti, nel bene e nel male ed è importantissimo esserne consapevoli e mantenere il giusto grado di critica costruttiva. Così, dalle librerie specializzate, con quell’affascinante profumo di carta stampata e rilegata, siamo passati a scambi di file, messaggi con allegato, album condivisi. Niente più ore e ore passate in camera oscura cercando di azzeccare i tempi di sviluppo e stampa, niente più taglierina e cartone nero come passepartout. Niente più pola (polaroid) per controllare il risultato, ma un clic collegato al portatile.
E infine c’è un altro aspetto importante: è vero che esistono centinaia di siti dove scaricare belle immagini - anche gratuite - ma rimane la capacità di utilizzo: è la foto giusta rispetto al concetto che illustra? Il visual selezionato è collegato al titolo e ai contenuti del testo, lo rafforza o confonde le idee? Il taglio è corretto? Le proporzioni? In sostanza: sono aumentati i mezzi a disposizione della creatività ma la sensibilità e la capacità di “vedere” un’immagine come qualcosa di speciale è ancora una questione di qualità, oserei dire di cultura, piuttosto che di quantità e di gamma.
by
Mauro Casagrande